(Palermo)ore 14:16:00 del 08/03/2017 - Categoria: , Cronaca, Denunce, Editoria, Esteri
L’America ufficialmente dice di volerlo combattere e gli alleati arabi, ufficialmente, non sostengono più i miliziani del nuovo califfato. Ma qualcosa non torna: sarebbero bastate alcune giornata di bombardamenti intesi sulle milizie Isis – stile quelli condotti sulla Libia – per letteralmente annientare l’Isis. Invece, l’America ha dato sì avvio ai bombardamenti ma con il freno tirato; limitandosi a bombardamenti simbolici. E l’Isis infatti ha continuano ad espandere la sua influenza.
La politica è stata incolpata di aver permesso ai miliziani dello Stato Islamico di guadagnare forza e continuare a scatenare attacchi terroristici in tutta la regione ed oltre, secondo Royce e secondo gli ex comandanti militari che hanno parlato il Mercoledì sulle caranze nella campagna degli Stati Uniti diretta a combattere lo Stato Islamico.
“Sono stati impegnati per un totale di 12 mesi, mentre che l’ISIS avanzava, senza utilizzare il potere aereo degli USA ed adesso i piloti tornano a parlare con noi e ci raccontano come i tre quarti del carico di bombe non potevano essere sganciate neanche quando avevano un obiettivo chiaro davanti a loro”, ha riferito Royce, non capisco questa strategia prchè questa ha permesso all’ISIS di essere in vantaggio e di poter contrattare.
Quando è stato richiesto un commento alle dichiarazioni di Royce, un funzionario del Pentagono ha difeso la politica di Obama ed ha detto che l’Esercito lavorava intensamente per evitare vittime civili.
La conclusione era che “non bisognava abbassarsi al livello dei nostri nemici e mettere la vita dei civili in pericolo se non fosse assolutamente necessario”, così ha riferito il funzionario.
Questo spiega perchè l’ISIS è divenuto tanto forte come oggi, per causa di Obama: lui non permetteva ai nostri militari di fare il loro lavoro ed adesso abbiamo l’ISIS che uccide la gente in tutto il mondo su base giornaliera.