(Napoli)ore 23:08:00 del 11/08/2017 - Categoria: , Calcio, Denunce, Internet
Il caso Dazn
Una delle piattaforme più interessanti è sicuramente Dazn, che dalla Germania si è espansa in Svizzera, Austria, Giappone e Canada. La sua proprietà appartiene a quel Perform Group che durante l’ultima asta per i diritti tv del prossimo triennio di Serie A (quella andata “male” e per la quale si attende un nuovo bando) aveva presentato l’unica offerta per il pacchetto “online”. Insomma, niente succede per caso.
L’idea di Dazn è estremamente semplice. Acquista i diritti per la trasmissione di eventi sportivi (non solo calcistici) in diretta e poi li “rivende” in cambio di un abbonamento dal prezzo light – 9,99 € mensili in Germania. Esattamente come Netflix, con la differenza che in questo caso il contenuto viene fruito in diretta e in streaming su tutti i dispositivi di ultima generazione (smart tv, smartphone, tablet e console di videogiochi).
L’offerta presentata da Perform Group per “sbarcare” anche in Italia fa parte della strategia di ampliamento di Dazn. Che, in questo momento, è legale nei paesi che abbiamo citato sopra. E che vorrebbe sbarcare sul mercato anche in altre nazioni. In questo articolo pubblicato da Calcio&Finanza si legge della volontà di sbarcare nel Regno Unito e di investire sulla Champions League. Non a caso, il servizio non è disponibile nei paesi in cui i diritti tv hanno un’incidenza maggiore sul fatturato delle squadre di calcio (l’Inghilterra e l’Italia, ma anche la Spagna). In questo momento, la Serie A è visibile su Dazn, che però non è sottoscrivibile da un utente italiano.
Il futuro
In pratica, si tratta dello scenario di cui parlavamo ieri. Un abbonamento a costi contenuti che permette la scelta tra molti eventi. E che agevola la creazione di una vera e propria agenda personale, non solo calcistica ma trasversale tra tutti gli sport. E, ovviamente, la fruizione via internet senza ulteriori apparecchiature (decoder digitale o impianto satellitare).
Come detto, l’espansione del calcio (e dei guadagni) passa anche da una nuova regolamentazione in relazione a queste piattaforme. Nei prossimi giorni continueremo a raccontarvi altre realtà, ovviamente legali, legate alla fruizione online degli eventi sportivi. Qui si decide il futuro. Ed è qui che la Lega, con il bando per l’assegnazione dei diritti per il prossimo triennio (sarà pronto in autunno), può spingere il nostro sistema verso un miglioramento reale.
Da: QUI